Nel caso in cui una persona sia impossibilitata ad uscire di casa o non sia completamente autosufficiente, è possibile ricorrere a prelievi a domicilio. Si tratta dunque di un servizio fondamentale per valutare lo stato di salute generale di una persona, senza però sottoporla allo stress di uscire di casa oppure di affrontare lunghe tempistiche o lunghe file. Una volta attivata questa attività, sarà possibili avvalersi di un infermiere a domicilio a Roma che sia specializzato in tal senso. Prelevare campioni corporei, infatti, è un’operazione delicata e va eseguita solamente da personale esperto, che rispetti tutti i protocolli di sicurezza e di igiene, per evitare infezioni o altre situazioni spiacevoli o potenzialmente dannose.
Quali prelievi e quali esami si possono fare a domicilio
I prelievi solitamente servono per raccogliere fluidi e tessuti corporei di vario tipo da analizzare poi in laboratorio. L’operatore specializzato, di solito, effettua prelievi di: sangue, feci, urine, tessuti e altri liquidi. Quando si preleva il sangue, solitamente si richiede un emocromo, che racchiude tutta una serie di esami come: glicemia (quantità di glucosio nel sangue), creatininemia (creatinina), azotemia, albumina (una proteina, tutti esami che riguarda la funzionalità renale), transaminasi, bilirubina e fosfatasi alcalina (che invece servono per controllare la funzionalità del fegato), livelli di colesterolo e di trigliceridi e VES (velocità di eritrosedimentazione, che indica uno stato infiammatorio). Per quanto riguarda i campioni di urina e feci, generalmente viene studiato il loro aspetto e la loro composizione e vengono ricercate anche eventuali infezioni presenti.
Come richiedere prelievi a domicilio: a chi rivolgersi
Di solito, per richiedere un prelievo a domicilio, basta contattare il proprio medico di base (o medico curante o medico di medicina generale) e farsi prescrivere tutti gli esami necessari. Una volta ottenuta la cosiddetta “ricetta”, o “impegnativa”, è possibile inoltrarla al centro specializzato e attendere la presa in carico da parte dell’operatore che si occuperà del lavoro. Nella ricetta vengono indicati: il nome e il cognome del paziente; l’indirizzo presso il quale deve essere effettuato il prelievo; il recapito telefonico e le generalità del medico di base.